La Giuria composta da Francesco Tullio Altan, Antonio Albanese e Michele Serra, assegna il
premio con la seguente motivazione:
Oggi spesso Cipputi è donna, è straniera, è sola: alla fatica del lavoro aggiunge la fatica di mantenere vivi a distanza i suoi affetti. L'alienazione è più strappo e spaesamento che catena di montaggio.
Nelle nostre città chissà quante volte ci sarà capitato di vedere due donne straniere alla fermata dell'autobus, sorrisi sui volti sciupati, abiti goffi, dialogo in lingua incomprensibile. Quante volte le abbiamo viste senza guardarle, senza neppure chiederci quale lingua è la loro lingua e quale storia la loro storia.
Per guardare bene, per guardare meglio, ci vuole pazienza. Maura Delpero, donna italiana, ha dato allo sguardo (suo e nostro) il tempo necessario ad entrare nel mondo di Nadea e Sveta, donne moldave emigrate a Bologna. Sono amiche. Sono madri di figli lontani. Sono accanto ai nostri vecchi, lontane dai loro. Dov'è casa? Dove c'è il lavoro, o dove sono i figli? Che vita è, dovendo scegliere fra lavoro e salute, o fra lavoro e maternità?
Eppure c'è una forza, in Nadea e Sveta. Eppure, nei dettagli faticosi delle loro giornate (l'accudimento, la panchina, la balera, la telefonata) c'è una luce: infinitamente più forte che in tanto nostro privilegio nevrotico. Quella luce, Maura Delpero ha saputo raccontarla.